Recinzioni - Staccionate - Ingegneria Naturalistica

Mediante la nostra attrezzatura ed esperienza nel campo siamo in grado di realizzare qualsiasi tipo di recinzione e/o delimitazione di proprietà.

Di seguito un elenco sintetico e non esaustivo delle opere realizzate:

  • Recinzione con rete a maglia sciolta romboidale plastificata o zincata e pali di castagno di vario diametro;
  • Recinzione con rete a maglia sciolta romboidale plastificata o zincata e pali di ferro "T" verdi o zincati;
  • Recinzione con grigliati metallici modulari tipo “keller” zincati o verniciati;
  • Staccionate in legno;
  • Opere di ingegneria naturalistica con funzione antierosiva (idrosemina, biostuoie, etc) stabilizzante (messa a dimora talee, arbusti, alberi, cordonate vive, fascinate vive) e di consolidamento (palificate, grate, terra rinforzata).

 

Da tener presente che la normativa in merito all’installazione di una nuova recinzione, in via generale, prevede propedeuticamente la richiesta agli enti preposti di opportuni permessi/autorizzazioni e nello specifico:

  • permesso di costruire se la recinzione modifica irreversibilmente l’assetto urbanistico;
  • autorizzazione paesaggistica se la recinzione ha un impatto significativo sul paesaggio circostante.

Esistono, invece, casi particolari (vedi sentenza del Tar Lazio n. 5276/2013) ove  le recinzioni metalliche, che per la loro realizzazione non richiedono opere murarie e non modificano in modo permanente il territorio, rientrano a tutti gli effetti nelle attività di edilizia libera. Di conseguenza, non sono necessarie: DIA (Dichiarazione Inizio Attività), SCIA (Segnalazione certificata inizio attività), permesso di costruire o altro titolo edilizio, in quanto l’installazione di questo tipo di recinzioni rientra nel diritto di delimitare la proprietà privata per fini di sicurezza (purché venga rispettata l’osservanza dei vincoli paesaggistici).

In aree giacenti in parchi protetti, o, comunque, vincolate dal punto di vista paesaggistico e/o storico, permane l’obbligo di richiesta dell’autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Regione, con il parere vincolante della Sovrintendenza dei Beni paesaggistici ed Ambientali, e del nulla osta dell’Ente Parco alla realizzazione delle opere, onde non incorrere in un abuso edilizio, punito anche penalmente.

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